Tempo di lettura: 4 minuti

In Borgo Stazione un’esposizione fotografica sulle conseguenze del Covid-19  

Il progetto What Comes Next, promosso da artisti emergenti, intende documentare tramite immagini, storie ed interviste, gli effetti che la pandemia di COVID-19 sta avendo sulle realtà che animano il quartiere multietnico Borgo Stazione di Udine

Parte integrante del progetto è la campagna crowdfunding, formula di autofinanziamento online che cerca di coinvolgere il maggior numero di persone che hanno la possibilità di diventare sostenitori e co-produttori del progetto. Avviata qualche settimana fa con il sostegno di realtà nazionali (Witness Journal) e regionali (Constraint Mag), ha già avuto un largo consenso tra il pubblico che ad oggi ha donato l’85% della somma

La campagna ha il fine di sostenere e realizzare una mostra fotografica durante il periodo estivo allestita in Borgo Stazione all’interno di una delle attività commerciali della zona, di modo che la cultura possa diventare snodo allo stesso tempo informativo e di reazione rispetto alla situazione pandemica.

L’iniziativa

Il progetto fotografico What Comes Next si propone di rendere un ritratto realistico e attendibile del Borgo Stazione della città di Udine di seguito alle conseguenze apportate dalla pandemia. La documentazione verte sulle persone che vivono e lavorano all’interno del quartiere: i tassisti, i proprietari dei negozi, i giovani abitanti del borgo. Mettendo assieme le vite e le esperienze di più persone all’interno di una realtà atipica per la città di Udine data la sua natura multiculturale e sfaccettata, si riesce ad ottenere un quadro generale di una condizione (il virus e ciò che ne consegue) che ha segnato l’intera umanità. 

What Comes Next nasce come un progetto per fotografi emergenti e per supportare e sostenere giovani artisti. Ognuno degli autori coinvolti ha deciso di aderire all’iniziativa per cercare di declinare la tematica centrale adottando approcci artistici e strategie differenti. 

Le immagini verranno esposte nel cuore del quartiere, al fine di promuovere la fotografia reportagistica a Udine e lavorare positivamente sul territorio di Borgo Stazione, per valorizzarne le potenzialità artistiche e culturali.

Gli artisti coinvolti

I giovani artisti che hanno fotografato il quartiere udinese hanno adottato strategie e approcci differenti a seconda del loro background e della loro formazione. Si tratta di attori, studenti di arti visive e cinematografiche; ognuno di loro ha documentato una piccola parte di una realtà complessa a livello sociologico e antropologico, tentando di renderne la poliformità attraverso le immagini. Il progetto si propone quindi di dare visibilità a giovani personalità che si stanno formando in questo ambito, tentando di dare una ventata d’aria fresca al panorama artistico udinese. 

 

Campagna finanziamenti – Crowdfunding su Eppela

È stata avviata una campagna crowdfunding di finanziamento sulla piattaforma Eppela

La formula di autofinanziamento online cerca di coinvolgere il maggior numero di persone che hanno la possibilità di diventare sostenitori e co-produttori del progetto. 

Ad oggi, a pochi giorni dall’inizio della campagna ha già avuto un largo consenso tra il pubblico raggiungendo l’91% della somma obiettivo del progetto. 

Il sostegno economico al progetto permette di ricevere come ricompensa una o più stampe di formati differenti delle fotografie che andranno allestite in mostra. Il direttivo di Witness Journal ha inoltre permesso di aggiungere un’ulteriore ricompensa: un workshop formativo organizzato dal direttivo di Witness Journal sulla progettazione di un reportage fotografico

Fotografia di Federico Del Gobbo

Partner

Il progetto è sostenuto dall’associazione di promozione sociale Witness Journal. La realtà bolognese è stata il primo magazine online italiano di fotogiornalismo. Negli ultimi anni è diventata un’associazione culturale e si propone di valorizzare la fotografia sociale in tutta Italia. What Comes Next rientra nel calendario dei progetti del gruppo territoriale friulano dell’associazione ed è stato presentato sotto forma di rubrica nel portale online di Witness Journal

A sostegno del progetto anche Constraint Mag, realtà di promozione e produzione culturale udinese che lavora sul territorio regionale tramite contenuti on e off-line. La realtà udinese opera dal 2017 con le principali realtà del territorio (Festival vicino/lontano, CSS Teatro Stabile d’innovazione del FVG Teatro Contatto, IRES, UniUd, UniTs) per favorire ed innovare la fruizione culturale, con particolare focus sul pubblico della fascia d’età 18-35 anni.

Sul sito di Constraint Mag verranno pubblicati contenuti che andranno ad ampliare il materiale del progetto, anticipando materiali inediti che andranno esposti in mostra. 

Sia Constraint Mag che Witness Journal promuoveranno sui loro canali social e sui loro portali la campagna crowdfunding, il cui successo è fondamentale per la realizzazione del progetto.

 

Leggi anche

Una domenica mattina a Udine, all’insegna dell’architettura

Una domenica mattina a Udine, all’insegna dell’architettura

Tempo di lettura: 4 minuti Girato l’angolo tra Via Caccia e Via Gorizia, salta subito all’occhio un numeroso gruppo di persone, inconsueto per un angolo della città conosciuto, ma molto tranquillo. Architetti, appassionati, curiosi e residenti si sono riuniti grazie all’evento dell’Associazione Italia Nostra, sezione di Udine, alla scoperta delle architetture cittadine.

leggi tutto
XSpace: un dialogo virtuale tra Semplicità e Complessità

XSpace: un dialogo virtuale tra Semplicità e Complessità

Tempo di lettura: 5 minuti Natasha Masuli e Nicola Tessaro sono i designer di XSpace, una delle quattro installazioni presentate per la Udine Design Week 2021 ed esposte virtualmente per la mostra “Totem Semplicità Complesse”, accessibile sino al 10 maggio.

Semplicità e Complessità, due concetti dai significati contrapposti che per l’occasione rappresentano il trait d’union che lega la progettazione dei totem al contesto urbano.
Non a caso l’installazione rappresenta fedelmente la sintesi di questa dicotomia: la semplicità dell’oggetto di design, da un lato, e la complessità della relazione fra spazio interno ed esterno, dall’altro.
Un grande cubo collocato in Via Canciani (angolo Via Rialto) viene inserito all’interno del contesto urbano, quasi a voler creare un senso di estraniazione e disconoscimento rispetto ad alcune delle vie più conosciute e frequentate della città. In questo modo lo spettatore è invitato ad immergersi in un Mondo Altro distaccandosi dalla realtà quotidiana e vivendo il centro attraverso l’ausilio della realtà aumentata.

leggi tutto

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato!

* indicates required
Ho letto e accetto la privacy policy del sito
You can unsubscribe at any time by clicking the link in the footer of our emails. For information about our privacy practices, please visit our website.
We use Mailchimp as our marketing platform. By clicking below to subscribe, you acknowledge that your information will be transferred to Mailchimp for processing. Learn more about Mailchimp's privacy practices here.