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Siamo alla terza intervista della nostra rubrica Yellow Cube che si occupa degli artisti emergenti del Friuli Venezia Giulia.
Sotto suggerimento di Antonio Facca (trovate la sua intervista qui), abbiamo conosciuto Alberto Panegos (1982), nato a Sacile dove vive, lavora e suona. Inizia con la musica nel ’99, dal 2004 dipinge su diversi supporti e fra il 2008 e il 2013 ha vissuto a Berlino dove ha iniziato a dedicarsi all’illustrazione.

Ciao Alberto! Le tue illustrazioni sono per lo più ritratti, molte volte sfregiati o comunque che hanno subito delle trasformazioni. I soggetti che ritrai sono persone a te vicino o personaggi casuali? Come mai poi la scelta di trasformarli?

Il più delle volte no, non sono persone realmente esistenti. E anche quando lo sono restano un pretesto per esprimere un concetto più ampio e quindi la loro è sempre una funzione evocativa; risultato che cerco di ottenere anche tramite la trasformazione/deformazione dei volti.
Sono quindi sempre il punto di partenza, non l’arrivo.
C’è una persona  che compare in 3 lavori  (Le Notti di Lisa I,II e l’ultimo che è in cantiere) ed è Lisa,  una donna transessuale che ho conosciuto anni fa quando vivevo a Berlino. Lavoravamo assieme nella cucina di un ristorantino, lei era la cuoca. Era un personaggio molto poetico, ed in fondo lo è stato anche quel periodo.

Alberto Panegos

Le notte di Lisa – Alberto Panegos

 I colori che usi nelle tue opere sono molto vivaci ed entrano in contrasto con i soggetti ritratti. Raccontaci un po’ della tua scelta stilistica e del tuo percorso per arrivare al prodotto finale.

Il colore ha una funzione narrativa tanto quanto le immagini e le frasi, è proprio il contrasto che crea con i soggetti che mi interessa.
Serve per accentuare il carattere ironico e grottesco dei mie lavori ed anche in questo senso l’uso dei pennarelli è fondamentale per me, proprio per la loro resa.
Negli ultimi lavori esteticamente mi ispiro ai miei vecchi diari delle scuole medie (che conservo ancora), coloratissimi e pieni di disegni a pennarello, scritte ed adesivi.
A tutto ciò si aggiunge la mia passione per gli anni a cavallo tre gli 80 ed i 90, per la Pop Art nelle sue varie declinazioni, per la Street Art e per la scena trash / punk, hardcore e noise.

 Sei originario di Sacile, come pensi sia l’arte in Friuli Venezia Giulia?  Ti senti legato artisticamente a questa regione?

 Il Friuli è il luogo dove sono nato e cresciuto ed inevitabilmente influenza ciò che faccio, quindi direi di sì!
Penso che il problema principale, come nel resto d’Italia se non peggio, sia la carenza di spazi ed eventi dedicati. Ciò che non interessa alle istituzioni ufficiali, non esiste.
Fortunatamente esistono associazioni e progetti culturali  come 99mq, BLANK, Amici di Bambi, Cinemazero, CasAupa, Taj de Blu e Soundpark (solo per citarne alcuni) che danno voce a quel fermento troppo spesso ignorato. Ci sono poi le etichette ed i collettivi indipendenti che sono una risorsa preziosa sia per gli artisti che per il territorio stesso.

Alberto Panegos

All Hail the King! (or The night of Colpo Grosso) – Alberto Panegos

Hai partecipato a diverse esposizioni collettive e personali anche all’estero come Parigi, Brighton, Bogotà, Berlino e a luglio anche a Seoul. Com’è stato esporre i tuoi lavori all’ estero? Hai avuto qualche esperienza particolare?

Anche qui potrei ricollegarmi a quanto detto sopra; le opportunità al di fuori del nostro paese sono molteplici grazie all’attenzione a 360 gradi rivolta all’arte.
L’offerta è diversificata e ricca, sia per gli artisti stessi che per il pubblico; ed è questa, secondo me, la differenza principale.
Per quanto mi riguarda gli anni passati a Berlino sono stati fondamentali per il mio gusto e la mia “formazione artistica” proprio grazie a questa varietà; dagli squat agli spazi temporanei, fino ad arrivare alle gallerie permanenti. Mi sono sentito spinto a non fermarmi ed a sperimentare.
Al tempo trafficavo con l’harsh noise, ed ho avuto la possibilità di suonare durante una performance di body art in occasione del primo anno di attività di una galleria. Non avevo mai visto la performance in questione e quindi non avevo idea di cosa fare. Ho improvvisato sul momento ed è un’esperienza che ricordo volentieri proprio per questo suo carattere estemporaneo.

 Quali sono le tue prossime esposizioni e i tuoi prossimi progetti?

Il 28 Giugno sarò a Venezia alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in occasione della presentazione di “BANANE“, progetto a cura di Davide Spillari e Valerio Veneruso al quale ho partecipato anch’io.
A Luglio appunto ho un lavoro esposto alla Global Network Illustration Fair di Seoul, ed in Agosto sarò al Pamali Festival.
Questo autunno vedremo;  con Giulia, la mia compagna, stiamo pensando ad un progetto grafico da realizzare assieme che attualmente è in fase embrionale!

Alberto Panegos

Funeral movida – Alberto Panegos

 In quale città ti piacerebbe vivere, anche in relazione alla tua arte?

Non l’ho mai visitata, ma direi Reykjavík. Altrimenti Budapest e Lubiana, dove ho visto anche della street art molto interessante!