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Viaggio al termine della notte
di e con Elio Germano e Teho Teardo
11 Febbraio 2017

Dal buio della platea alla penombra dell’animo umano: Elio Germano e Teho Teardo riemergono dal buio del Teatro Palamostre di Udine raccontando il Viaggio di Celine.
Una sonorità che mischia ricordi di melodie mediorientali, campionamenti contemporanei, ed un trio d’archi sullo sfondo, gettano senza tentennamenti il pubblico del Palamostre dentro il pensiero dello scrittore francese.
I personaggi messi in scena non si limitano a quelli del testo di Celine, la musica di Teardo diventa vero e proprio personaggio della riflessione pessimista dell’autore.

TEHO TEARDO e ELIO GERMANO
Accompagnato da chitarra, a tratti “preparata”, a tratti convenzionale, da computer, strumento dell’immaginario sonoro contemporaneo dell’artista pordenonese, Teardo ci introduce ad un Elio Germano rannicchiato su di una sedia, al buio dei suoi pensieri. Sullo sfondo la povertà dell’animo umano, il conflitto mondiale, un dialogo interiore che secondo Celine non lascia scampo, fino a che non si accende la luce sulla scrivania dell’attore ed il monologo/dialogo può avere inizio.
Un Germano dalla personalità sfaccettata, sfoglia i suoi pensieri impersonando Bardamu e Léon.
Il dialogo dei microfoni, la fioca luce che cade sulla scrivania, le capacità interpretative dell’attore, fanno diventare la performance impeccabile di Germano gioco sonoro.
Il suono pulito della narrazione, il suono distorto dei pensieri più cupi, come in un ricordo senza tempo, ad accompagnare non solo lo spettacolo, ma anche la riflessione del pubblico sull’essenza dell’uomo di fronte alla difficoltà, alla vita, al possibile conflitto.
Interno notte, potremmo dire se fossimo in un film, ma Teardo e Germano proprio in questo trasformano “Viaggio al termine della notte” di Celine, un film mentale che vive attraverso la voce dell’attore, le musiche dell’artista pordenonese, ed il trio d’archi che completa il racconto musicale di Teardo.
Se non bastasse la performance degli artisti presenti sul palcoscenico del Palamostre per dimostrare il loro talento, qui alcuni riferimenti.
Elio Germano, riconosciuto a Cannes come migliore attore per il film di Daniele Lucchetti La nostra vita, ha recitato per Gabriele Salvatores in Quo vadis Baby?, Come Dio Comanda, Michele Placido in Romanzo Criminale, Mario Martone in Il Giovane Favoloso, a teatro con varie apparizioni da attore e regista come in Verona, caput fasci (2008), Ground & Ground (1990/2000), e Viaggio al termine della Notte con Teho Teardo dal 2011.
Teho Teardo, musicista e compositore noto al grande pubblico per le colonne sonore di Diaz – Don’t clean up this blood (2012), Il Divo di Paolo Sorrentino, per cui ha vinto il David di Donatello nel 2009.

TEHO TEARDO e ELIO GERMANO
Non c’era momento più appropriato per portare sul palcoscenico un’interpretazione così cruda della vita e delle azioni umane, che sfociano all’estremo in guerra, in violenza. Una riflessione doverosa rispetto alla situazione globale contemporanea.
Il vuoto in platea. Non sulle poltrone del teatro, sold-out per l’occasione, ma quello che si fa largo dentro gli spettatori, un vuoto che viene riempito dalla voglia di reagire alla possibilità che accada ancora, dalla reazione interna dell’animo umano che di fronte al male riesce a far rinascere la forza per respingerlo.
Buio. Luci. Applausi.

 

Articolo di Luca Pavan