Lunedì 22 gennaio 2018 – Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Federico Rampini, uno dei più influenti e stimati giornalisti del panorama italiano, porta in scena “Trump Blues – L’età del Caos”, per raccontare l’ascesa del più discusso presidente degli Stati Uniti attraverso uno spettacolo che intreccia politica, storia e musica, la stessa usata da Trump per aprire in maniera trionfale i suoi comizi.
Genovese di nascita ma americano di adozione, corrispondente da oltre vent’anni per “Repubblica” dagli USA, Rampini è il più accreditato per capire e spiegare come mai quell’establishment che ha denigrato e osteggiato Trump durante l’intera campagna elettorale alla fine si è rivelato il fattore decisivo per il suo trionfo.
Dopo due mandati Obama gli Stati Uniti si apprestano a votare una figura alquanto controversa : è la stessa nazione a stelle e strisce oppure è una copia ingannata, deformata, delusa?
Probabilmente la bravura e la forza di Trump è stata proprio questa capacità di carpire il malcontento popolare, annichilire il dilagante disagio sociale e rassicurare gli elettori affrontando una serie di tematiche scomode e fornendo delle risposte concrete e drastiche, sconvolgendo così tutte le regole del politically correct.
Basti pensare alla presa di posizione nei confronti dell’immigrazione (ora vista come un’emergenza e non più come fonte di capitale umano), alle promesse tradite della globalizzazione (prima inteso come portatore di ricchezze, ora come livellatore sociale, che accentua le disuguaglianze tra le classi medio/ricche e quelle meno abbienti, impoverendo le prime e surclassando le seconde), ed infine, basti pensare alla riforma fiscale che promette vantaggi per famiglie, piccoli imprenditori e multinazionali.
Il giornalista -con il prezioso e folgorante contributo del figlio Jacopo, cameriere per scelta ma attore nell’anima- ridesta dal torpore la platea restituendole quello spirito critico che contraddistingueva il teatro sin dai tempi dell’Antica Grecia, dove la polis si riuniva per ascoltare e interrogarsi: è opportuno curare e proteggere la democrazia o è più conveniente cedere alle tentazioni autoritarie incarnate dai vari Erdogan, Putin, Kim Jong-un?
“It can’t happen here”.
È il titolo del distopico romanzo del Premio Nobel Harry Sinclair Lewis che nel 1935 ipotizzò l’ascesa di un senatore populista americano desideroso di imporre un regime politico totalitario.
“Non può succedere”.
E invece, probabilmente, è già successo.