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Distrutta la precedente cappella durante una valanga, la minuscola comunità di pastori di Wirmboden, nell’Austria Occidentale, si è dotata, con la regia progettuale dello studio Innauer-Matt, di un nuovo, piccolo centro di raccolta e preghiera posato tra le case di legno degli abitanti. Un edificio di dimensioni limitatissime, con una forma altrettanto semplice: un basamento a pianta quadrata costituito di pietre reperite in loco ed annegate in un getto di calcestruzzo con un tetto a capanna dalle falde spioventi e ricoperte da scandole di legno. Una stretta entrata porta allo spazio interno della cappella, investito dalla luce zenitale che scende dal lucernario lineare che corre lungo il colmo del tetto per tutta la sua lunghezza. Questa luce incontra quella più filtrata proveniente dalla fessura verticale ricavata sulla parete di fondo e chiusa da un vetro opaco colorato di blu. La completa assenza di comunicazione visiva con l’esterno e la qualità della luce naturale che invade la piccola architettura trascina il fedele in un’atmosfera spirituale, quasi mistica. Il sistema d’entrata risolve anche la sistemazione di una piccola campana, celata nel vano al di sopra della porta. Spazio che all’esterno si presenta come un rettangolo semi chiuso da un gioco ad incastro di listelli di legno che permettono la diffusione del suono della campana stessa. Tale sistema, la porta e la struttura portante del tetto a travi è fatta con abete rosso tedesco, legno ad altissima qualità acustica.
Si completa così un progetto perfettamente integrato nel difficile contesto alpino che ha visto la stessa comunità protagonista attiva nella sua costruzione.

Articolo a cura di: Damiano Mesaglio
Foto di: Adolf Bereuter

Questo articolo fa parte della rubrica metroquadro, la rubrica di Constraint dedicata all’architettura!