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Il venerdì sera c’è così poco da fare in provincia di Pordenone che uno si fa andar bene anche un concerto di musica per bambini. La locandina dell’evento, all’Astroclub di Fontanafredda, dice che ci saranno pure dei disegni dal vivo di uno che si chiama Napo. Di colpo ti senti alle elementari.

In questo caso Musica per Bambini è il controverso stage name di Manuel Bongiorni e Napo è il soprannome di Matteo Palma, cantante dei Uochi Toki, che fa anche il fumettista di nome Lapis Niger. La musica di Musica per Bambini è difficile da incasellare: i testi sono solitamente rime stilisticamente ricercate, spesso in un “brancaleonico” italiano filo-medievale. L’arredo sonoro sfugge invece all’estetica da troubadour dei testi. C’è un uso massiccio della distorsione e bisogna abituarsi a cambi di tempo e BPM inaspettati (da pezzo techno a ballata medievale e viceversa), fino a sfociare in frammenti stop-start che strizzano l’occhio alle forme più sperimentali di punk.

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Il concerto è roba per una intimissima cinquantina di persone. Un telo bianco si staglia sul palco con un buco circolare, da cui la testa di Manuel Bongiorni fa capolino, per raccontarci delle storie. Storie di un passato che è il nostro presente. In contemporanea il pennarello di Napo intaglia sapienti note a margine che vengono proiettate, impresse nero su bianco, attorno al faccione del musicista.

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Il ritmo frenetico che ci si aspetta se si ascoltano i dischi di Musica per Bambini, è rallentato dalle esigenze del live, alcuni pezzi diventano praticamente acustici. Questo permette una interazione vivace col pubblico che rende il tutto assimilabile ad un esercizio di teatro sperimentale, in cui la musica è un addobbo, per quanto necessario.

La scaletta copre buona parte della produzione discografica di Musica per Bambini, “L’uomo di gomma”, “O Caramellaio”, “Morto vivo” e (su richiesta del pubblico) “Cose da non fare al gatto” dal LP “Dio contro Diavolo”(2008), “Come la minestra”, “Tavola Calda Periodica” e “Amore di marmo” da “I nuovi mostri”(2011), “l’idraulico aulico”, “Dal dottore” e “il bigliettaio” dall’ultimo sforzo discografico “Capolavoro”(2014). Viene rispolverato anche (non a caso) “O’ dipintore” dall’album “Storie per un Re”(2006) pubblicato da Bongiorni col suo nome di battesimo.

La setlist canonica si chiude con una rivisitazione satirica della fiaba di Hansel e Gretel, in cui Bongiorni interpreta entrambi i protagonisti. I due fratellini caricaturizzano, rispettivamente, l’approccio pessimista, ma razionale e ottimista, ma naif, rispettivamente, alle sventure della vita. Una odissea tragicomica fatta di botta e risposta che richiama molto la struttura di “cara ti amo” di memoria Elio e le storie tese.

Ma il pubblico è caldo, così arriva il bis con la rappresentativa “Lettere dall’armadio”: la musica di Musica per Bambini forse è troppo rapsodica per prestarsi a facili tormentoni, ma “Ricevo lettere dall’armadio da un essenza all’ultimo stadio, di evoluzione” ci va molto vicino (personalmente mi ha sempre dato le stesse vibrazioni dei pezzi storici dei Bluvertigo dei tempi d’oro). Il concerto si chiude con un omaggio a David Bowie: il bis di Musica per Bambini evolve senza soluzione di continuità in una versione acustica di “Dead man walking” del duca bianco.

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Per quanto riguarda i visual, il momento significativo di questo Musica per Bambini+Napo avviene colpendo nel vivo il pubblico che fino a quel momento è stato vezzeggiato: il musicista chiede al suo dipintore(sic) personale di mostrare agli spettatori il ritratto distopico di Pordenone che è emerso dall’interazione col pubblico durante il live. Lapis Niger accetta i suggerimenti del pubblico: c’è chi chiede più colore, c’è chi chiede più “ragazze”. Dinnanzi a noi si para un vaso in cui prospera una pianta carnivora che molto ricorda le fattezze di una vulva e tutto attorno bottiglie di vino vanno in frantumi. Il colore viene definito in termini quantitativi ( C:60% M:70% Y:22% K:0% ) ed è un violetto come questo

http://lapisnigerxyzt.tumblr.com/post/138626403173/live-painting-proiettato-sul-concerto-di

Su una didascalica pergamena viene spiegato che “un poltergeist fa esplodere tutte le bottiglie di Pordenone e agli abitanti tocca passare le serate leggendo, zappando o scoltando attentamente i concerti.”. Le risate non sono copiose, almeno da principio. Siamo punti sul vivo. Ma tutte le favole, oltre che intrattenere, devono contenere una noiosa morale.

Articolo di Marlene Escher (blog)