Tempo di lettura: 3 minuti

Al nostro ingresso all’ AMA Music Festival di Asolo  (serata del 24 ottobre 2017), il cantautore italiano Colombre ci ha accolto con le sue canzoni piene di nostalgia. Si notava che il suo pubblico era decisamente affiatato e conosceva a memoria i suoi testi. Poco dopo arriva il momento di Mac Demarco e della sua band.

Mac Demarco all' AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Mac Demarco all’ AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Lo spettacolo che abbiamo visto ed ascoltato, per certi versi, è stato esattamente come ce lo aspettavamo: synth trasportanti, eccessi di fumo ed alcol ed una caratura strumentale degna di musicisti che calcano da anni i palchi dei maggiori festival internazionali. Quello che non ci aspettavamo invece era lo stampo quasi cabarettistico, anzi, da “varietà”, che ha assunto lo spettacolo fin da subito. Mac Demarco oltre ad essere uno cantautore con un talento sopraffino per la semplicità e trasporto emotivo che riesce a dare ai suoi testi, è uno showman che fa dell’improvvisazione la chiave di volta dei suoi spettacoli dal vivo. Per chi avesse già visto alcune sue interviste su youtube, appariva chiara la sua natura giocherellona che non si prende proprio mai sul serio. Come lo si può vedere in quelle occasioni, così è anche sul palco, tale e quale. Un continuo fumare sigarette scroccandole dal pubblico, uno scolare bottiglie di rum e birra che portano lui ed il suo pubblico in uno stato di apparente ubriacatura, dove ci si può aspettare che sul palco avvenga di tutto e di più. Vogliamo ricordare i momenti salienti: la scorreggia nel microfono e quando ha invitato sul palco un ragazzo ancora più intossicato dall’alcol di lui, cantandogli in ginocchio “Merry Christmas”.

Mac Demarco all' AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Mac Demarco all’ AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Tra questi intermezzi cabarettistici e dialoghi col pubblico dalla natura palesemente ricercata ma pur sempre improvvisati, e le svariate cover d’autore (ricordiamo Prince, Vanessa Hudgens e Crystal Waters) leggermente storpiate sempre secondo la sua verve ironica, possiamo tranquillamente dire che è stato uno spettacolo a tutto tondo, quasi un varietà all’italiana, ma ben oltre alla tipica soglia massima, oltre il “guida in stato di ebbrezza”.
Per quanto riguarda invece l’interpretazione dei suoi pezzi, soprattutto quelli dell’ultimo album “This Old Dog”, uscito quest’anno per l’etichetta Captured Tracks, possiamo dire che sono state delle esecuzioni magistrali che hanno portato il pubblico (prevalentemente composto da suoi sosia hobo-chic universitari) in uno stato di trance da sintetizzatore con l’occasionale canto collettivo dei suoi pezzi più cantautoriali in senso tradizionale.
Ciò che non ci saremmo aspettati da questo spettacolo è stata la durata, il buon Mac ha suonato con gusto per quasi due ore, quasi non voleva scendere dal palco ed abbandonare il suo pubblico con cui aveva stretto in quel breve periodo un legame empatico, quasi di amicizia: un vero showman!

Mac Demarco all' AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Mac Demarco all’ AMA Music Festival di Asolo (credits: Luca Virili)

Per quanto riguarda il festival siamo rimasti davvero positivamente impressionati, bisogna dare atto per il lavoro fatto agli organizzatori. Il layout e l’abbondanza e varietà dei chioschi e la piacevolezza dell’ambiente hanno completato l’esperienza musicale nel migliore dei modi. Fin da subito si percepiva un’aria di stampo internazionale per questo evento. L’unica lacuna che abbiamo notato è stata l’assenza di un chiosco dedicato al merchandising della serata o delle band che suonavano al festival, un album o una maglietta di Mac Demarco forse ce la saremmo portata a casa nella speranza di farcela autografare.