Il 27 luglio sul palco del No Borders Music Festival in apertura ai The Editors abbiamo potuto vedere e ascoltare un giovane chitarrista udinese, conosciuto nell’ambiente da alcuni anni, Leonardo Duranti classe 1994.
Lo conosciamo da diverso tempo per diversi suoi progetti musicali vecchi e nuovi, dopo Bachelor of Arts Commercial Music (laurea EQF level 6) alla University of the West of Scotland e aver lavorato per Trussardi come musicista tra il 2015 e il 2016, finalmente ci siamo decisi a fargli qualche domanda:
Ciao Leo!
Iniziamo con delle domande semplici e di base per capire un po’ di te e della tua carriera e partiamo dagli inizi, come hai iniziato?
Ho iniziato a suonare da bambino, quando avevo 6-7 anni ho deciso che volevo suonare la chitarra e ho iniziato con la classica. Il fatto di avere sempre avuto tanta musica e tanti strumenti a casa mi ha sicuramente influenzato, mio padre suona il basso e mi piaceva andare ai concerti o alle prove, quindi sono cresciuto in un ambiente stimolante senza dubbio.
Hai fatto parte di diversi gruppi, adesso suoni con i Mountain Shack e i The Young Tree sono due progetti un po’ differenti, quali sono le cose che preferisci di uno e quali dell’altro?
Non saprei dire quali aspetti preferisco di uno e quali dell’altro, ma sono due progetti che richiedono un approccio diverso, non solo dal punto di vista strettamente musicale. Mi piace essere flessibile in questo senso, altrimenti perderei di vista le necessità dei due progetti, il fatto di lavorare in team sicuramente rende la cosa più semplice. Diciamo che in questo modo ho la possibilità di lavorare in due modi diversi, ed è una cosa che secondo me fa bene a chi suona o a chi vuole suonare.
Insegnando chitarra alla Groove Factory di Udine e avendo imparato a tua volta da piccolo, vedi delle differenze nei giovani musicisti? Quali?
I ragazzi che iniziano a suonare adesso non sono i ragazzi che hanno iniziato 10-15 anni fa, e se fosse così non sarebbe normale. Le differenze vanno di pari passo con il cambiare dello stile di vita, in questo caso con l’evoluzione del mondo della musica e del modo che abbiamo oggi di viverla. Se da un lato è vero che tendenzialmente c’è un approccio molto più superficiale alla musica per via di come il mondo della musica stesso sia completamente cambiato, è anche vero che chi inizia oggi ed è motivato ha molti più strumenti per approfondire, ascoltare e studiare rispetto ad una volta.
Da musicista come vorresti che fosse Udine? Quante cose sono cambiate dal tuo “primo concerto” in città ad adesso?
Da musicista vorrei che si creasse una vera scena udinese, e i musicisti qua non mancano. Mancano le occasioni, i luoghi di ritrovo, le persone che seguono la scena attivamente. Non che non esista nulla di questo, anzi, ma se faccio un paragone rispetto a quando ero a scuola e suonavo in giro tutte queste cose invece che aumentare sono diminuite, e diminuiranno anche i musicisti con il tempo se non trovano spazio a cominciare da dove abitano. Per avere una scena musicale sana servono locali sani.
Hai aperto ai The Editors come solista durante il No Borders Music Festival, com’è stata come esperienza?
Per me è stato un onore, suonare da solo in acustico davanti a tante persone e su un palco così è un’esperienza forte, soprattutto non avendo mai suonato in quella veste. Ma i feedback sono stati tutti positivi, e sono felicissimo di aver avuto questa occasione. Ogni persona che ho conosciuto o incontrato lì ha dato il suo contributo per farmi sentire perfettamente a mio agio, e così è stato.
Quali saranno le tue prossime date?
Questo fine settimana con The Young Tree suoneremo Venerdi 8 al Soundpark festival a Pasiano di Pordenone, dove divideremo il palco con gli amici della North East Ska Jazz Orchestra e i Wicked dub division, e sabato 9 saremo a Forni Avoltri, da Canobio. Sono le ultime due date promozionali dell’album, poi a Ottobre avremo delle date in Germania che ci porteranno fino a Berlino. Con i Mountain Shack stiamo lavorando per tornare a suonare dal vivo il prima possibile, con materiale nuovo e qualche sorpresa.
Per ascoltare i progetti di Leonardo Duranti:
The Young Tree
Venerdi 8 settembre Soundpark festival a Pasiano di Pordenone
sabato 9 settembre Forni Avoltri, da Canobio
Articolo a cura di Alessandra Conte
Foto per gentile concessione di: Simone Di Luca