Emanuele Filippi classe 1992, giovane pianista udinese ora trasferitosi a New York compone Polyphonies, primo lavoro discografico dell’artista. L’album è edito dalla neo-nata etichetta Artesuono-sketches, partner dello studio di registrazione Artesuono.
Abbiamo deciso di scoprire l’opera di Emanuele tramite una piccola intervista:
A: Polyphonies è il tuo primo lavoro discografico, cosa ti ha portato alla creazione di questo album?
E: Questo disco nasce dalla volontà di fare musica con alcuni musicisti con cui sono cresciuto e ho collaborato negli ultimi anni, mettendo assieme composizioni che ho scritto nel periodo precedente al mio trasferimento a New York.
A: Quale traccia senti più vicina e più rappresentativa?
E: “Afterwards” è un brano che sicuramente mi rappresenta, con un suono sereno e introspettivo.
A: Il tema centrale dell’album è la spiritualità molto presente nel jazz tradizionale ma secondo te nel mondo musicale contemporaneo è ancora presente?
E: Sì assolutamente, è presente nel lavoro di chi fa musica con onestà e devozione.
A: Ovviamente paragonare Udine e New York non è possibile sia per motivi urbanistici che culturali, cosa ti manca della tua città e hai trovato qualcosa di familiare nella “grande mela”?
E: Della mia città mi mancano la famiglia, gli amici e gli insegnanti. Quello che ho trovato a New York è una città in continuo divenire, in cui suonano musicisti straordinari e quindi estremamente stimolante. Là ho la fortuna di suonare e collaborare con giovani musicisti di grande talento e imparare moltissimo lavorando con loro.
A: Ora che appunto vivi dall’altra parte del mondo come pensi possa migliorare culturalmente (eventi, concerti, artisti,ecc.) Udine?
E: Domanda difficile… ci sono molte risposte, quella che mi sento di dare al momento è che credo che sia positivo fare interagire le scuole tra loro, in particolare nell’ambito delle arti. Creare connessioni tra i giovani è un modo di esporli a nuove sfide spingendoli leggermente al di fuori della loro “comfort zone”.
A: Il 16 gennaio potremo sentirti suonare a Trieste alla Casa della Musica con Marco Bolfelli alla Chitarra Elettrica e Marco D’Orlando alla Batteria, insieme componete Emanuele Filippi Trio ma dietro Polyphones siete molti più artisti (Mirko Cisillino, Federico Pierantoni, Giovanni Cigui, Filippo Orefice, Vilma Ramirez-Alvarez) com’è stato lavorare con molti artisti? Avete lavo- rato anche a distanza o vi siete trovati tutti nello stesso posto?
E: E’ stata la parte giù bella di questo lavoro. Tutti i musicisti del disco sono persone e artisti straordinari con cui è un onore oltre che un piacere collaborare. Le registrazioni sono avvenute a Luglio ed Agosto 2018 nello studio East Land di Cormons di Francesco Blasig.
Emanuele Filippi si è diplomato al Conservatorio di Udine col massimo dei voti e attualmente vive e studia a New York, tra i suoi maestri si citano: Glauco Venier, Michele Corcella, Kevin Hays, Fred Hersch, Bruce Barth, Steve Wilson.