La serata del 25 aprile al FEFF18 è per gli stomaci forti. Come primo abbiamo un thriller crudele, come secondo un horror classico e per dessert i primi passi nello spazio di Godzilla. Il Festival è ormai avviato e il pubblico riconosce l’energetica musica che precede le presentazioni dei film e non può fare a meno di battere le mani a tempo.
Hime-Anole
YOSHIDA Keisuke
pitiless thriller-drama
2016
Prima mondiale
La prima parte del film è piacevolissima, la gente in sala ride gioiosamente, c’è pure una storia d’amore molto tenera. Ogni personaggio ha dei “problemi” relazionali e forse per questo si crea una simpatica armonia, non priva di tensioni. Poi qualcosa cambia, il “cattivo” si arrabbia e partono i titoli di testa del film. Finora avevamo assistito solamente all’intro. Da ora in poi il film è in salita, le scene di violenza sono delle più crude e spesso sono goffe, aumentando la sofferenza dei personaggi e degli spettatori non sadici. La regia è impeccabile e concede anche alle scene più terribili un tocco umoristico che fa sollevare il pubblico dalla sofferenza dovuta al sangue e alla miseria delle vittime sullo schermo. Yoshida Keisuke gioca con gli spettatori fino in fondo, fino al momento finale in cui potrebbe spiegare la morale della storia, ma in cui non è possibile chiarire di chi sia la responsabilità dei fatti avvenuti. Ad ogni modo Hime-Anole rimane un violentissimo e divertentissimo film (volendo è anche contro il bullismo) da guardare con cautela.
Voto 5/5
House
OBAYASHI Nobuhiko
Classic Horror comedy
1977
Il film viene preceduto dalla consegna del Gelso d’Oro per la carriera ad Obayashi Nobuhiko. Il regista ringrazia e condivide con il pubblico una riflessione sulla giornata della liberazione e sulla memoria del passato rivelando che uno dei suoi obbiettivi come regista è il ricordare gli orrori della guerra per costruire un futuro migliore per le generazioni che non hanno conosciuto la guerra.
https://www.facebook.com/UdineFarEastFilm/videos/vb.64396356785/10153396081621786/?type=2&theater
Dopodiché si comincia con House. Inizialmente il film diverte il pubblico con le animazioni e con i simpatici personaggi. Le scene sono coloratissime e gli anni settanta sono rappresentati come ce li immaginiamo dagli stereotipi trasmessi in televisione: sole, capelloni, musica. Poi le sette giovani protagoniste si trasferiscono nella casa stregata, sono spensierate e ogni stranezza magica passa inosservata venendo inserita in una scenetta comica. Poi quando le ragazze iniziano a scomparire, la casa si riempie di una macabra joie-de-vivre che canzona le sofferenze delle vittime. Gli effetti speciali, pur risultando a volte divertenti all’occhio contemporaneo conferiscono alla magia della strega e della casa stregata una vividezza terribile e sanguinolenta.
Invasion of the Astro Monster
HONDA Ishiro
1965
kaijū eiga
Forse non tutti sanno che Godzilla è amico dell’umanità, come Rodan (mostro simile ad uno pterodattilo). In questo film in particolare vengono mandati nel Pianeta X per sconfiggere un mostro, King Ghidorah, che spaventa una civiltà aliena, in vista di un possibile trattato di pace tra terrestri e alieni. Il film ricorda molto Star Trek nelle parti di esplorazione spaziale. Anche qui sentimenti e diplomazia si intrecciano e condizionano il succedersi degli eventi. Ma veniamo alle scene di combattimento tra mostri: queste risultano avvincenti e dinamiche e l’espressività dei tre mostri è resa con successo. Possiamo affermare che tute in gomma reggono il confronto con la CGI dal punto di vista narrativo anche dopo Pacific Rim. Ne riparleremo venerdì sera dopo aver visto Gamera 3.
Le immagini sono tratte da Far East Film Festival
Le animazioni da Invasion of the Astro Monster