La disfunzionalità delle famiglie (e le innumerevoli configurazioni che queste possono assumere) è un tema ampiamente indagato nella storia del cinema. Dear Ex, pellicola taiwanese presentata in prima mondiale al ventesimo Far East Film Festival, si inserisce con grazia nel solco di questa tradizione.
Il film racconta la storia di Song Chengxi e della sua famiglia allargata: la madre, Liu Sanlian, il padre recentemente scomparso, Song Zhengyuan, e l’amante di quest’ultimo, lo squttrinato regista Jay. In seguito alla scomparsa del padre, infatti, le vite dei tre si ritrovano legate a causa dell’assicurazione sulla vita di Zhengyuan, espediente narrativo che permette agli sceneggiatori di intersecare le storie dei personaggi e mostrarne l’evoluzione.
https://youtu.be/JWPfUgaf8c0
Il film, diretto dalla regista teatrale Mag Hsu assieme a Hsu Chih-yen, famoso soprattutto come regista di videoclip musicali, racconta la fragilità e la diversità delle emozioni umane con leggerezza, partendo dal punto di vista di un ragazzo adolescente che si trova a dover affrontare le nevrosi e le paure degli adulti attorno a lui. Man mano che i conflitti familiari evolvono lo spettatore, attraverso una serie di flashback, viene accompagnato nel passato di Song Zhengyuan, dai tormenti giovanili fino alla consapevolezza dell’età adulta. Due storie parallele che sublimano nel finale, dove i tratti comici smorzano l’effetto drammatico.
L’esperienza di Mag Hsu nella scrittura per la televisione si intravede nel ritmo della pellicola, che si muove con fluidità tra passato e presente, e nella qualità del girato, nitido nel raccontare la vita contemporanea a Taiwan. Le piccole illustrazioni che fungono da cambio di scena, invece, rimandano all’immaginario dei film d’animazione, e rendono più leggera la visione di un film che riesce a trattare con delicatezza temi significativi come la malattia e l’amore omosessuale.