Teatro Contatto 38: inizia la stagione 2019-2020 del teatro contemporaneo udinese!
Novità italiane, eventi coreografici, produzioni e co-produzioni, esiti produttivi di residenze artistiche, performance, teatro partecipato, percorsi sensoriali e in realtà virtuale: dal 26 ottobre 2019 al 4 aprile 2020 torna ad animare la vita culturale e a qualificare l’offerta di spettacolo dal vivo udinese Teatro Contatto, la stagione di nuova scena contemporanea curata dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Per questa nuova stagione, la numero 38, Teatro Contatto disegna un progetto artistico di visioni e partecipazione fatto di 20 proposte artistiche, con formazioni, compagnie e artisti italiani ed europei, per 56 serate di spettacolo dal vivo nel segno delle arti sceniche contemporanee.
La nuova stagione di Teatro Contatto si inaugura a fine ottobre, il 26 e 27 ottobre, in un week end a doppio spettacolo al Teatro Palamostre che riporta a Udine la compagnia di danza contemporanea Balletto Civile, una formazione che si è costituita anni fa proprio nella nostra città, durante una loro lunga residenza artistica e di intervento sociale all’interno dell’ex Ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo. Da allora la compagnia fondata dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti si è affermata sulla scena italiana e europea e la riaccoglieremo a Contatto il 26 ottobre con l’ultima creazione per l’intera compagnia, Madre, un grande corpo a corpo con il drammaturgo e poeta tedesco Heiner Müller in un percorso di teatro totale che si muove tra parole e movimento in una babele di immaginari. Il rapporto con la madre è il punto da cui partire per riflettere sulla forza dei legami ancestrali e sulla capacità di districarsi nel rapporto magmatico con la propria origine e lo slancio a cambiare, rivoltarsi, ribellarsi. Il 27 ottobre Balletto Civile prosegue la sua “dedica” con il solo coreografico Concerto fisico, una partitura fisica e vocale e un greatest hits che riepiloga e riscrive la storia di Balletto Civile, con protagonista la stessa Lucenti.
Doppia sarà anche la proposta del coreografo toscano Virgilio Sieni, invitato a Udine sia per presentare La Natura delle cose (14 marzo, Teatro Palamostre), a partire dal poema filosofico enciclopedico di Lucrezio De Rerum Natura, che a essere guida di una nuova esperienza di teatro partecipato voluta e prodotta dal CSS, aperta a cittadini e cittadine, danzatori e performer e ispirata all’opera di Giandomenico e Giambattista Tiepolo. Si intitola Il mondo novo e come La Natura delle cose può contare sul contributo di pensiero di Giorgio Agamben, nel tracciare un itinerario di “esercizi e meditazioni sui gesti scomparsi”, che il corpo sa custodire e che rivelano i dettagli del mondo. Il risultato di un percorso artistico sul gesto di quasi un mese, si potrà vedere il 27,28,29 febbraio (Teatro S. Giorgio).
Sempre per la produzione del CSS, contraddistinguono questa stagione altri due progettualità partecipative: la prima è nel segno di un “remake”: a 25 anni dal debutto, viene rimesso in scena Il labirinto di Orfeo, uno fra i primi spettacoli a sperimentare in Italia la modalità del cosiddetto “teatro sensoriale”, in un format di coinvolgimento in prima persona degli spettatori. Il reload si deve a Rita Maffei che riprenderà le fila del progetto in questa edizione interpretato da Manuel Buttus, Ada Delogu, Natalie Norma Fella, Klaus Martini, Nicoletta Oscuro, assieme a 21 partecipanti ai laboratori di teatro partecipato del CSS, e lo farà rivivere nello spazio site specific della Sala Carmelo per oltre un mese di repliche dal 5 novembre all’8 dicembre. Il labirinto di Orfeo raddoppia, in un Progetto Labirinti 2.0, in una versione in cui la storia di Orfeo ed Euridice si riproduce in forma immersiva, questa volta tecnologica, in una versione in realtà virtuale, Il Labirinto di Orfeo VR, per uno spettatore (e un visore), sviluppata dai VR artists del team Virtew.
Il secondo progetto di teatro partecipato – questa volta in co-produzione CSS/ ERT Emilia Romagna Teatro – ha per autore il drammaturgo Davide Carnevali e nasce da un cortocircuito fra le opere di Federico Garcia Lorca che più si interrogano sul ruolo dello spettatore e due noti drammi di Shakespeare, Romeo e Giulietta e il Sogno di una notte di mezza estate. Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezza estate prevede che alcuni spettatori diventino ogni sera parte attiva dello spettacolo al fianco degli attori, per una riflessione sul teatro non solo come finzione, ma piuttosto come luogo in cui finzione e realtà si incontrano, si scontrano, dialogano.
Un’altra progettualità del CSS, quella delle Residenze artistiche per le arti performative del Progetto Dialoghi, avviata dal 2015 a Villa Manin a Passariano con il sostegno del Mibac e della Regione FVG, trova un suo ulteriore momento di sviluppo e di opportunità proprio a Contatto 38, dove verranno presentati due esiti produttivi di creazioni intraprese a Dialoghi. E’ il caso dello spettacolo (6-9 febbraio, Teatro S. Giorgio) Mileva, secondo lavoro prodotto dal CSS per Ksenija Martinovic, da lei scritto (con Federico Bellini come dramaturg) e interpretato (assieme al perfomer e attore Mattia Cason), e di CaBe, a VHS Elegy prima opera coreografica di Giulia Bean (26 gennaio, Teatro S. Giorgio).
Mileva è una performance incentrata sulla biografia della scienziata serba e prima moglie di Albert Einstein, Mileva Maric. CaBe, a VHS Elegy è un assolo in cui il corpo disegna una coreografia elegiaca per un padre perduto, muovendosi nella vallata di nastro e plastica del suo archivio di videocassette. Pubblico e interprete si ritrovano uno di fronte all’altra, come archeologi e neurologi alla ricerca di quel luogo cerebrale intorno al cuore del ricordo.
A un anno dal debutto, Contatto aggiunge anche questa stagione due serate per rivedere Un intervento (14,15 febbraio, Teatro Palamostre), la produzione CSS per il teatro di Fabrizio Arcuri e la sua opera di scouting dei migliori testi della drammaturgia contemporanea europea. Un intervento è un testo di Mike Bartlett, una commedia in 5 atti che sollecita le coscienze e spinge a prendere posizione politiche, sociali, relazionali, interpretata magistralmente da Rita Maffei e Gabriele Benedetti. Sempre con la regia di Fabrizio Arcuri, il 22 marzo (Teatro S. Giorgio) vedremo La chiave dell’ascensore, messa in scena di uno dei primi testi teatrali della scrittrice ungherese Agota Kristof, autrice di capolavori come Trilogia della città di K. Un testo del 1972, in forma di fiaba nera sulla violenza e gli abusi contro le donne, interpretato con delicatezza struggente da Anna Paola Vellaccio.
Il teatro di narrazione avrà per protagonista Ascanio Celestini, che in questa stagione festeggia nei teatri italiani i 20 anni di Radio clandestina (31 gennaio, Teatro Palamostre), suo spettacolo rivelazione sulla storia di Roma fra fine Ottocento e il Dopoguerra, attraverso i conflitti mondiali, l’avvento del fascismo, la Residenza partigiana, fino all’eccidio delle Fosse ardeatine, ricostruita attraverso le voci delle borgate, dei testimoni dei bombardamenti, la memoria diretta di quegli eventi. Altro grande narratore, Mario Perrotta, presenta invece In nome del padre (26 marzo, Teatro Palamostre), primo capitolo di una trilogia sulle figure parentali di padre-madre-figlio, scritta con la collaborazione del filosofo Massimo Recalcati e del pensiero elaborato nelle sue opere, per comprendere quanto profonda sia la mutazione delle famiglie nel nuovo millennio.
Affido, maternità, violenza sulle donne, capacità di cura del femminile sono al centro del nuovo affresco popolare di Emma Dante, Misericordia, che si potrà vedere al Teatro Palamostre il 6 marzo. Emma Dante e il mondo che meglio sa raccontare: l’inferno del degrado, la fragilità delle donne, la loro sconfinata solitudine.
Interprete raffinatissimo, Roberto Latini è protagonista a Contatto di Cantico dei cantici (11 gennaio, Teatro S. Giorgio), per trasformare il più antico dei testi di tutte le letterature, con la sua voce, le sperimentazioni sui silenzi e il respiro, accompagnato dal progetto sonoro di Gianluca Misiti (entrambi premiati con il Premio Ubu 2017).
Lucia Calamaro, affermata e fertile drammaturga, ha appena debuttato alla Biennale teatro con Nostalgia di Dio, una nuova scrittura, da lei anche diretta, iniziata a comporre proprio nel corso di una residenza a Villa Manin per il progetto Dialoghi. Lo vedremo il 17 gennaio, al Teatro Palamostre, in una serata di dialoghi serrati e imbattibile capacità di sorridere sulle fragilità e le nevrosi umane.
Un ironico anti-teatro è anche quello di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, che con il loro stile inconfondibile, sempre interlocutorio e aperto verso il pubblico, al limite fra persona e personaggio, fra finzione e autobiografia, saranno al Teatro Palamostre con il loro ultimo Quasi niente (16 novembre). Lo spettacolo è una dedica a Il deserto rosso di Antonioni, in cui il ruolo di Monica Vitti diventa occasione per una spiazzante immersione nelle crisi delle età della vita.
Altra novità drammaturgica, questa volta adattata dalla letteratura, sarà L’infinito tra parentesi (30 novembre, 1 dicembre, Teatro Palamostre), una nuova produzione con protagonisti due fratelli d’arte come Maddalena e Giovanni Crippa. Sulla scena, il romanzo dello scrittore, giallista e chimico Marco Malvaldi, si trasforma in una disputa fra due fratelli accademici universitari, ricca di spunti e di considerazioni sull’eterno dissidio fra cultura scientifica e cultura umanistica, alla ricerca di un possibile punto di contatto. Alla figura e avventurosa biografia di Gerda Taro, fotografa e compagna di Robert Capa, con cui ha condiviso la missione di reporter di guerra, è dedicato un nuovo spettacolo di teatro canzone di Nicoletta Oscuro, voce e canto, accompagnata dalle composizioni e musiche dal vivo di Matteo Sgobino. La nostra proposta per la giornata dell’ 8 marzo, al Teatro Palamostre.
La stagione si conclude il 4 aprile (Teatro Palamostre) con l’ultima novità della compagnia emergente Carrozzeria Orfeo, Cous Cous Klan, un irriverente racconto teatral-distopico su un nostro possibile imminente futuro. Un futuro in cui molti potrebbero riconoscersi già oggi, fatto di esistenze ai margini, che commuovono e divertono assieme, ritratte con l’amore incondizionato di chi riconosce le loro nevrosi, debolezze, bassezze, come proprie.
BIGLIETTERIA TEATRO CONTATTO 38
Biglietti singoli (inclusa prima consumazione al Blubar)
Madre, Concerto fisico, Quasi niente, L’infinito tra parentesi, Lorca sogna Shakespeare in una
notte di mezza estate, Cantico dei cantici, Nostalgia di Dio, CaBe, a VHS Elegy, Radio
clandestina, Mileva, Un intervento, Il mondo novo, Misericordia, La Natura delle cose, La chiave
dell’ascensore, In nome del padre, Cous Cous Klan
intero 22.00€
ridotto 19.00€
studenti 14.00 €
Gerda Taro, Il labirinto di Orfeo, Il labirinto di Orfeo in RV
intero 10.00 €
ridotto 7.00 €
studenti 5.00 €
Progetto Labirinti 2.0: Il labirinto di Orfeo + Il labirinto di Orfeo in RV
intero 15.00 €
ridotto 11.00 €
studenti €8.00 €
RIDUZIONI
ridotto: over 65 anni e under 26 anni; disoccupati e cassintegrati; ARCI, Banca di Udine, CDU Circolo Dipendenti Università di Udine, FAI Fondo Ambiente Italiano, Libreria Friuli, Touring Club Italiano
studenti: studenti di ogni grado e universitari
Tx2 Serate a doppio spettacolo
1 spettacolo a scelta tra Il labirinto di Orfeo o Il labirinto di Orfeo in RV + 1 spettacolo a scelta
tra Quasi niente o Infinito tra parentesi posto unico 24 €