Sabato 6 maggio 2017 è stata inaugurata la mostra dei lavori di Robert Gabris, The Forest, curata da Gianluca Albicocco con la collaborazione di Archimeccanica e la Stamperia d’arte Albicocco.
Robert Gabris è un artista di origine slovacca che vive e lavora a Vienna, tramite i suoi lavori ci racconta di un viaggio immaginario fantastico all’interno di una foresta e come in un sogno non resta altro che ricordi e immagini confuse. Ce lo racconta tramite lastre di vetro incise con calori sgargianti e fluorescenti, posizionate all’interno del bunker da esplorare insieme alle torce lasciate in dotazione all’ingresso.
La visita a questa esposizione è un’esperienza molto interessante per diversi motivi: la riscoperta di un luogo solitamente chiuso al pubblico come il bunker, l’interazione che ha il visitatore con la scoperta delle opere tramite i giochi di luce e ombre sulle pareti.
Per capire di più abbiamo fatto qualche domanda al curatore della mostra Gianluca Albicocco della Stamperia d’Arte Albicocco:
Come hai conosciuto Robert Gabris?
Un caro amico collezionista ed appassionato di grafica, in uno dei suoi soggiorni viennesi, si è imbattuto nei lavori di Gabris. Così mi contatta e mi dice “dai un occhio a questo ragazzo, potrebbe essere un bravissimo incisore”. Vado sul suo sito internet (www.robertgabris.com) e trovo un disegnatore eccezionale, con un segno grafico deciso, maturo. Così lo contatto e lo invito per una settimana a Udine a lavorare in stamperia. Non aveva mai fatto nulla con la tecnica dell’incisione calcografica. Ma già le prime lastre all’acquaforte o puntasecca hanno messo in luce una sicurezza di segno ed una perizia tecnica che raramente si trova in chi mai ha realizzato un’acquaforte. Da lì, poi, è tornato ogni sei mesi circa a Udine a lavorare con noi.
Com’è nata l’idea di una mostra nel bunker del castello?
Qui entra in gioco Archimeccanica, in particolare l’Architetto Francesco Qualizza che ho contattato per l’allestimento della mostra e che (ma non ne avevo dubbi) è stato eccezionale. Inizialmente avevamo pensato alla Galleria Tina Modotti – Ex mercato del pesce, non sapendo che tipo di mostra avrebbe realizzato Robert. Quando poi ha espresso la volontà di realizzare un’installazione e non una mostra di opere su carta, a Francesco è sembrato quasi scontato: “facciamo nel bunker”. Non c’era location migliore, è un posto incredibile, ricco di storia, di tragicità e la natura, l’umidità ed il cemento lo rendono l’ideale per l’utopica foresta di Gabris.
All’inaugurazione c’erano molte persone nonostante la pioggia, ti aspettavi attirasse così tanta attenzione?
Sapevo che l’inaugurazione avrebbe suscitato curiosità, ma non mi aspettavo un simile risultato!
Certo, quando alle spalle hai un evento come Vicino/Lontano, un artista eccellente, una location così suggestiva, curiosa e raramente visitabile vai abbastanza sul sicuro. La cosa che mi rende felice è che oltre alla grande affluenza all’inaugurazione, il giorno dopo in sole 4 ore di apertura abbiamo fatto 170 visitatori circa.
La Stamperia d’Arte Albicocco è conosciuta molto a Udine soprattutto tra chi è nel campo, secondo te la stampa d’arte, l’incisione in particolare è una realtà che attira ancora molte persone?
Potremmo parlarne per ore…
Mi limito a dire poche cose ma ben chiare: la grafica d’arte, in particolare l’incisione calcografica, è una tecnica artistica alla pari dell’opera unica (dell’olio su tela per intenderci). Purtroppo a causa di alcuni pasticci fatti nei decenni scorsi si è creata molta confusione, addirittura si pensa che le grafiche siano delle riproduzioni… mi vengono i brividi solo a pensarlo!
Inoltre si tratta di tecniche difficili, che richiedono molta pazienza dunque sono sempre meno gli artisti che le utilizzano ma se si pensa che tutti i più grandi artisti dal 1450 agli anni 60 del 900 erano grandissimi sostenitori dell’incisione (si pensi al Piranesi, Goya, Rembrandt e poi Picasso, Mirò, Morandi, Afro, Burri, Vedova, Zigaina..), questo fa capire quanto sia stata importante nella storia dell’arte questa modalità espressiva.
Ora attraverso qualche accorgimento (tirature molto basse, formati grandi, utilizzo del collage) stiamo cercando di far rivivere l’interesse, in primis da parte degli artisti, e poi anche da parte degli appassionati di arte e dei collezionisti.
Se dovessi dare un consiglio alle persone che verranno nei prossimi appuntamenti a vedere l’esposizione The Forest, quale sarebbe?
Visitate la mostra in pochi alla volta, meglio di tutto se da soli. In silenzio assoluto, giocate con le ombre, sia delle lastre di plexiglass, che della vegetazione. Fate anche un giro a torcia spenta… è davvero magico!
The Forest
dal 6 maggio al 4 giugno 2017
Bunker del Castello, piazza 1 maggio, Udine
Sabato e domenica
11:00-13:00 / 18:00-20:00
Giovedì 11 maggio ore 18:00-20:00
Venerdì 12 maggio 10:00-20:00
Sabato 13 maggio 10:00-20:00
Domenica 14 maggio 10:00-20:00
[ingresso gratuito]