Migrart Action è un progetto ambizioso: tre ragazzi partono dal Friuli Venezia Giulia e ripercorrono a piedi, in autostop o con mezzi pubblici il percorso dei rifugiati siriani, fino al confine tra Turchia e Siria. Tommaso Sandri, Alessandro Sandri e Paolo Tavani nel novembre 2014 conoscono dei profughi afghani e pachistani a Lignano Sabbiadoro nel contesto di attività di volontariato comunitario e cercano un modo per entrare in contatto con la realtà della migrazione.
Una volta deciso di intraprendere questo viaggio e realizzando che la comunicazione sarebbe stata complicata hanno deciso di utilizzare l’ arte come principale mezzo di interazione con gli altri. Quindi hanno portato con loro un rotolo di 30 metri di carta con pennarelli e strumentini musicali vari.
Ecco l’intervista di Constraint Magazine ai tre ragazzi Tommaso Sandri, Alessandro Sandri e Paolo Tavani:
Cosa avete prodotto durante questo viaggio?
Che genere di persone partecipava ai disegni sul vostro rotolo? Era difficile comunicare?
Oltre alle foto, ai video ed al materiale diaristico di ognuno di noi la cosa più preziosa con cui siamo tornati è rappresentato dal rotolo stesso. Trenta metri di disegni attraverso cui le persone incontrate hanno potuto esprimersi liberamente. La cosa sorprendente è che l’arte, il rotolo in questo caso, abbatteva ogni tipo di barriera tra noi e le persone che incontravamo, che fosse nel campo di registrazione, nel parco o nella stazione ferroviaria. L’arte rappresentava una possibilità di spensieratezza in un viaggio drammatico ed incerto, una possibilità di raccontare e di sfogarsi a volte. I primi ad avvicinarsi erano chiaramente bambini, ma poi anche i più grandi prendevano coraggio, si creavano situazioni di complicità e fiducia.
Qual è il vostro peggior ricordo di questo viaggio?
Qual è invece il ricordo più felice?
Il peggior momento è stato ad Idomeni, sul confine greco-macedone in cui la situazione era, e continua ad essere, tragica. Le condizioni erano disumane e si è palesata la volontà dei potenti, rappresentati da governi e ONG, di non trovare soluzione a tutto questo.
Il miglior momento è stato a Lesbo in cui seppur fossimo in una situazione drammatica ci siamo ritrovati in una situazione di solidarietà spontanea che ci ha travolto e coinvolto. Cucinavamo tutto il giorno con gli stessi profughi che insegnavano a noi e a tutti l’arte della solidarietà. Chi meglio di loro sanno come meglio aiutare le persone che vivono la loro stessa situazione?
Avendo conosciuto personalmente le situazioni dei migranti nel vostro viaggio, potreste dire cosa manca al sistema di accoglienza Italiano? In cosa invece si distingue positivamente?
Mi astengo dal rispondere a questa domanda. Non ho più alcuna speranza nel sistema di accoglienza. L’unica speranza che ho è nelle persone stesse che compiono ogni giorno epopee in cerca di un opportunità di vita, hanno una forza talmente grande che riusciranno a trovarla, prima o poi.
Qual è il ruolo che ha svolto internet nel vostro viaggio? E che ruolo svolge per le persone che avete incontrato?
Per noi è stato utile per quanto riguarda agli aggiornamenti che postavamo sul blog e per tenerci aggiornati, attraverso la Refugee Help Map, sui cambiamenti che la rotta balcanica subiva ogni giorno. Per loro è fondamentale, per tenersi in contatto con familiari e amici in primis, per sentirsi meno soli.
Potreste dirci qualcosa sul libro che avete in progetto?
Per quanto riguarda il libro c’è l’ idea di pubblicare una sorta di diario che comprenda i tre nostri punti di vista inserendo disegni miei e quelli dei bambini sul rotolo. Un’altra idea, più difficile da concretizzare, è quella di produrre una graphic novel basandoci sul rotolo stesso che rappresenterebbe la strada e le situazioni che abbiamo incontrato.
Potete raccontarci qualcosa sul documentario che realizzerete per Officina Immagine?
Per il documentario, il nostro amico regista Renzo Carbonera, insieme a Officina Immagine, sta lavorando su più fronti per cercare una via in cui si possa concretizzare un documentario il quale sarà probabilmente un web documentary a episodi .
Avete qualcosa in programma per il futuro? Ci sono nuove iniziative organizzate da MentiLibere?
Per il futuro, oltre alla pubblicazione, stiamo lavorando su una mostra installazione itinerante in cui il rotolo sarà il protagonista. Oltre a quello, con l’associazione, abbiamo in programma per il 20 marzo la terza edizione della Cleanin’March, una domenica in cui coinvolgiamo la comunità e i richiedenti asilo ospiti in città in una giornata all’ insegna della pulizia ambientale.
Ecco alcuni link sul progetto MigrArt Action:
Scalzi in cammino: pagina facebook con cui i ragazzi ci hanno tenuti aggiornati durante il loro viaggio. Potete trovarci foto, diari e articoli sul progetto.
Menti Libere: blog dell’associazione di Lignano