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La Fine del Nuovo è una mostra d’arte contemporanea itinerante, concepita da Neo Associazione come un grosso volume diviso in 16 capitoli corrispondenti ad altrettanti palazzi e siti, lunga un anno – dal 21.05.2016 al 21.05.2017 – riallestita, sempre diversa, in città italiane e straniere. 80 artisti, 400 opere, che riflettono sul concetto di Nuovo nell’arte contemporanea in relazione agli aspetti socio-politici-economici del nostro tempo.

Filippo Manzini ha partecipato all’esposizione La Fine del Nuovo Cap.XII al P74 Center &Gallery di Ljubljana, inaugurata il 26 gennaio 2017. Il dodicesimo capitolo della mostra itinerante d’arte contemporanea organizzato da Neo associazione, ospitata dalla P74 Gallery, ha visto esposti i lavori di Stefano Giuri, Matias Guerra, Filippo Manzini, Davide Skerlj e Goran Trbuljak.

Constraint Magazine ha intervistato l’ artista fiorentino Filippo Manzini (leggi la sua biografia qui).

Che cos’è per te “la fine del nuovo”?

Un’occasione!

Surfaces and Time di Filippo Manzini, 2015 mixed technique acrilico, nylon cm. 42 x 30

Surfaces and Time di Filippo Manzini, 2015 mixed technique acrilico, nylon cm. 42 x 30

Come descriveresti la tua ricerca artistica in breve?

Ho una sensibilità spiccata per la “corporeità” effimera dello spazio. La mia ispirazione può arrivare in un parcheggio nei centri commerciali, direttamente dalla mia testa quando guardo fuori dal finestrino dell’auto. Insomma da tutto; perché non c’è niente che non possa essere o diventare arte. L’arte è vita e non può essere altro perché non è altro che questo.

Cos’è per te l’arte in una frase. E in due frasi?

Una priorità!
Un progetto a lungo termine, l’unico che avrei potuto fare con passione.

Su cosa stai lavorando ora? Quale sarà la sua prossima esposizione?

Il nuovo progetto si intitola “Strength” e consiste in una serie di interventi site specific, in dialogo con il tessuto urbano milanese.
La prossima esposizione è “Strength”, accolta nei locali di PCM Studio di Paola Manfredi, che proseguirà per tutto il mese di febbraio.

Chi o cosa ti ispira nel tuo lavoro?

“l’opera non è un “oggetto” preesistente allo spazio ma nasce dal suo ascolto”.

Qual è stata l’esperienza più importante nel suo percorso artistico?

Ritengo ogni esperienza importante per la mia crescita artistica

Laceration di Filippo Manzini , 2015 abrasion on paper cm. 63 x 48

Laceration di Filippo Manzini , 2015 abrasion on paper cm. 63 x 48

Filippo Manzini – biografia

È nato nel 1975 a Firenze (Italia). Ha studiato a Firenze Accademia di Belle Arti. Nel 2012 ha partecipato al Venice Beach Biennale, Hammer Museum, Venice Beach, CA Tra le ultime mostre cui ha partecipato ci sono: ARTRISSIMA, Galleria Artra, a cura di Chiara Guidi, Milano, Brewery Art a piedi, alla birreria Arts Complex, Los Angeles, CA, ADC contemporanea, Bergamotto stazione Arts center, a cura di Marisa Caichiolo e Anna Dusi, Santa Monica, CA, Le ragioni dello Spazio, C2contemporanea2, a cura di Nicola Davide Angerame, Firenze. Attualmente vive e lavora tra Firenze e Los Angeles. Le sue opere sono rappresentate in Italia da numerose gallerie e collabora con ADC Contemporary Art Gallery, Los Angeles CA

La fine del Nuovo cap XII
P74 Gallery, Ljubljana
dal 26.01.2017 al 16.02.2017

La fine del Nuovo cap XIII
HDLU Hrvatsko Drustvo Likovnih Umjetnika/Croatian Association of Artists, Zagabria
dal 17.02.2017 al 12.03.2017