La Fine del Nuovo è una mostra d’arte contemporanea itinerante, concepita da Neo Associazione come un grosso volume diviso in 16 capitoli, corrispondenti ad altrettanti palazzi e siti, lunga un anno – dal 21.05.2016 al 21.05.2017 – e riallestita, sempre diversa, in città italiane e straniere. 80 artisti, 400 opere, che riflettono sul concetto di Nuovo nell’ arte contemporanea in relazione agli aspetti socio-politici-economici del nostro tempo.
Davide Skerlj ha partecipato all’esposizione La Fine del Nuovo Cap. XII @ P74 Center &Gallery di Ljubljana, inaugurata il 26 gennaio 2017. Il dodicesimo capitolo della mostra itinerante d’arte contemporanea organizzato da Neo associazione, ospitata dalla P74 Gallery, ha visto esposti i lavori di Stefano Giuri, Matias Guerra, Filippo Manzini, Davide Skerlj e Goran Trbuljak.
Constraint Magazine ha intervistato l’ artista triestino Davide Skerlj (leggi la sua biografia qui).
Che cos’è per te “la fine del nuovo”?
È tutto raccolto nelle due parole del titolo: la Fine e il Nuovo.
La fine per me è rappresentata dalla scoperta dell’imperfetto possesso del nostro subconscio, o di qualcosa di simile, che sfugge al dominio della nostra volontà.
Invece nel nuovo c’è quel senso di smarrimento dell’uomo nello spazio con l’incognita dell’avvenire: c’è qualcosa di molto antico in tutto ciò.
Come descriveresti la tua ricerca artistica in breve?
È una ricerca che ha come tema l’essere umano, di conseguenza il corpo diventa la sua immagine nelle sue varie forme di espressione.
Quindi “l’immagine del corpo” nei suoi linguaggi espressivi e sperimentali diventa per me una forma di esplorazione.
Cos’è per te l’arte in una frase. E in due frasi?
Più che rispondere con una frase che descriva cos’ è per me l’arte, propongo una domanda: come poter racchiudere l’immagine della nostra vita in un nome e numero?
Su cosa stai lavorando ora? Quale sarà la tua prossima esposizione?
A essere sincero non so su cosa sto lavorando, perchè mi piace perdermi, quando sento degli odori mi muovo.
La prossima mostra sarà a Zagabria a marzo.
Chi o cosa ti ispira nel tuo lavoro?
Gli sbagli di fabbrica, cioè i prodotti fuori serie di una multinazionale, lo “scarto”; ma la cosa che mi fa più divertire sono le distorsioni e le contraddizioni della comunicazione umana in tutte le sue forme, dai media al dialogo tra le persone. E mi piace scombinare gli schemi dei format a cui siamo abituati.
Qual è stata l’esperienza più importante nel tuo percorso artistico?
Quando mi accorgo che certi progetti sembrano molto fragili o anche inutili a gran parte delle persone, cerco la loro irripetibilità. A volte i progetti che sembrano più deboli possono paradossalmente contenere maggiori potenzialità rispetto agli altri.
Se trovo l’irripetibilità, capisco che il progetto ha una vita propria che non è più sotto il mio controllo: e questo mi apre la prospettiva sul futuro.
Davide Skerlj – biografia
Nato a Trieste nel 1963. Diplomatosi all’ Accademia Belle arti di Venezia nel 1986. Nello stesso periodo partecipa alle attività artistiche del Laboratorio P, Dipartimento Salute Mentale, Trieste.
Dal 1990 al 2000 si trasferisce a New York e collabora per organizzazioni-non profit in campo artistico. Dal 1996 al 2000 ha lavorato con: New York Soho art magazine, 8th Floor Gallery, Downtown Community Center, 817 Film /Videoart. Dal 2002 risiede a Trieste. Ultimi eventi: Realise & Resist, Collegio Armeno, workshop, Venezia – 2015, Luna d’Acqua, intervento artistico sociale, evento di apertura della Biennale d’Arte, Nuova Icona, Venezia 2015, The Curriculum, Creative Time Summit, partecipazione, Teatro alle Tese, Biennale d’ Arte Venezia 2015.
La fine del Nuovo cap XII
P74 Gallery, Ljubljana
dal 26.01.2017 al 16.02.2017
La fine del Nuovo cap XIII
HDLU Hrvatsko Drustvo Likovnih Umjetnika/Croatian Association of Artists, Zagabria
dal 17.02.2017 al 12.03.2017