Tempo di lettura: 5 minuti

La Fine del Nuovo è una mostra d’arte contemporanea itinerante, concepita da Neo Associazione come un grosso volume diviso in 16 capitoli corrispondenti ad altrettanti palazzi e siti, lunga un anno – dal 21.05.2016 al 21.05.2017 – riallestita, sempre diversa, in città italiane e straniere. 80 artisti, 400 opere, che riflettono sul concetto di Nuovo nell’arte contemporanea in relazione agli aspetti socio-politici-economici del nostro tempo.
Dopo Villa Manin, Villa Otellio-Savorgnan, Cividale, lo SMO di s. Pietro al Natisone, Lerici e S.Terenzo in Liguria, Pordenone e Gorizia, La Fine del Nuovo arriva a Udine, a Palazzo Morpurgo e al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con 8 artisti italiani e internazionali: Luca Armigero, Stefano Boccalini, Alen Floricic, Andreja Kuluncic, Oliver Ressler, Stefano Serretta, Jemima Stehli, Clemens Wilhelm.

La mostra in Palazzo Morpurgo sarà aperta al pubblico dal 17.12.2016 al 15.1.2016 e sarà visitabile ad ingresso gratuito, dal giovedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00, la domenica anche dalle 11.00 alle 13.00. Delle visite guidate saranno organizzate giovedì 12 e domenica 15 gennaio alle ore 17.00.

Luca Armigero

Danger,di Luca Armigero 2013 – legno, ferro, terra – 300x1200x100cm – Courtesy Galleria Placentia Arte. Foto di Alessia Pagotto

Constraint Magazine ha intervistato il giovane artista Luca Armigero (leggi la sua biografia qui).

Che cos’è per te “la fine del nuovo”?

E’ la scia luminosa e percepibile del passaggio della cometa Postmoderna che ha dissolto tutti i valori del novecento producendo come effetto il vuoto assoluto. Siamo incapaci di ricordare, di dare importanza e valore alle cose del passato, alle tradizioni storiche e all’ambiente in cui viviamo. Siamo indotti dalle abitudini tecnologiche a distruggere tutto, a volere sempre di più e a non accontentarci mai. Nelle mani dell’uomo tecnologico il nuovo si trasforma nel vecchio un secondo dopo averlo posseduto in un vortice che condurrà alla nostra stessa rovina. Nel mio lavoro, in chiave scenografica, ho cercato di riportare alla luce dei frammenti di un passato recente, ingombrante e indesiderato cui nessuno ha più dato attenzione, come una sorta di antropologo del nulla. Gli oggetti che compongono le installazioni non raccontano più nulla di chi li ha posseduti, per cosa o quale scopo venivano utilizzati, sono diventati il fantasma di una trasformazione silenziosa che metaforicamente riguarda il mutare della condizione spirituale dell’uomo in generale.

Luca Armigero

Quattro Bauli Antichi, di Luca Armigero 2016 – Bauli – Cortesia dell’Artista. Foto di Roberto Mezzaroma

Come descriveresti la tua ricerca artistica in breve?

Sono interessato a tutti i fenomeni che riguardano la comunicazione in generale e a tutte quelle esperienze estetiche capaci di creare meraviglia.

Descrivi cos’è per te l’arte in una frase

Stupore.

E in due frasi?

Un luogo di silenzio, una risposta data senza l’uso della parola.

Luca Armigero

Absolutely Nothing, di Luca Armigero, 2015 – smalto,acrilico e stampa a LED su legno – cortesia dell’Artista. Foto di Alessia Pagotto

Su cosa stai lavorando ora? Quale sarà la tua prossima esposizione?

Questo è per me un periodo di cambiamento e di riflessione. Sto leggendo molto e raccogliendo più idee possibili. Sono in uno stato di morte apparente, di concentrazione che anticipa una ripartenza.

Chi o cosa ti ispira nel tuo lavoro?

Sono attratto da tutto ciò che non conosco, dai luoghi abbandonati dove la natura compie la sua opera di lenta trasformazione degli oggetti, scolpendoli come farebbe un artista. Il mio lavoro consiste spesso nell’andare alla ricerca di questi luoghi come fosse una caccia al tesoro lasciandomi catturare da ciò che vedo.

Qual è stata l’esperienza più importante nel tuo percorso artistico?

Sono state tante e non tutte strettamente collegate alla sfera artistica. Sicuramente il periodo di studio a Londra è stato la prima grande esperienza poetica che ha segnato il punto di inizio del mio percorso di crescita come artista. In quelle settimane mi sentivo come se stessi vivendo all’interno di un romanzo. Riuscivo a percepire il senso profondo di quell’esperienza in diretta, mentre la stavo vivendo. Sapevo che i luoghi che frequentavo, le strade che percorrevo e le persone con cui parlavo sarebbero diventate parte di me per sempre. Da protagonista quindi, da artista della vita moderna, per la prima volta mi sono immerso in quel mondo di cui sono stato testimone e parte integrante, confrontandomi direttamente con il lavoro dei grandi maestri contemporanei e del passato.
Un’occasione che tanto mi è mancata qui in Italia.

Luca Armigero

Zone d’Ombra, di Luca Armigero 2014 – Lampadari,fotografia – dimensione variabile – Courtesy Galleria Placentia Arte. Foto di Roberto Mezzaroma.

Luca Armigero – biografia
Nato a Milano nel 1981 si trasferisce a Lodi dove frequenta il liceo Artistico “Callisto Piazza”. Studia successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove ora lavora come assistente al Dipartimento di Arti Visive. Porta avanti la sua ricerca artistica da più di dieci anni: il suo lavoro ha trovato espressione in progetti artistici site specific che prevedono installazioni di forte impatto scenografico realizzate a partire da oggetti di recupero, pittura, fotografia e scritte monumentali.
Nel 2010 presso gli spazi dello Studio 14 di Lucca si è tenuta la sua prima mostra personale curata da Riccardo Bonini e negli ultimi sei anni le sue opere sono state esposte nelle sale di Palazzo Trevisan di Padova in occasione del Premio Quotidiana11, alla Triennale di Milano, presso la Galleria Artra di Milano. Nel 2012 è stato selezionato tra i finalisti del Premio Terna. Seguono la mostra LavoroWorkVore curata da Paolo Toffolutti (Villa di Toppo Florio, Buttrio), Rebus Naturae curata da Chiara Cardini (Ex Ospedale Soave, Codogno), 80’s (Centro BPL Arte, Lodi). Nel 2015 ha inaugurato la mostra personale Zone d’ombra presso Placentia Arte, Piacenza e Apocalypse or whatever happens presso la Galleria Vanna Casati, Bergamo.


Neo Associazione culturale

Neo Associazione culturale è un soggetto no profit nato per la ricerca, promozione e diffusione della cultura contemporanea, in particolare arti visive, attraverso mostre, incontri, edizioni, workshop e residenze. Nell’ambito della Regione FVG ha realizzato, dal 1996 ad oggi, 56 mostre, 13 workshop, 34 incontri, organizzando programmi per l’arte contemporanea in collaborazione con Colonos, Cec – Centro Espressioni Cinematografiche, Vicino/Lontano e molto altro ancora.

La Fine del Nuovo cap IX
Palazzo Morpurgo
dal 17.12.2016 al 15.1.2016
ingresso gratuito
dal giovedì alla domenica
16.00 alle 19.00
domenica anche dalle 11.00 alle 13.00.

Visite guidate giovedì 12 e domenica 15 gennaio alle ore 17.00.

La Fine del Nuovo cap X
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
dal 17.12.2016 al 15.1.2016
visitabile durante gli orari degli spettacoli.