L’esposizione Non mi lamento di niente e mi piace tutto è dedicata a Vsevolod Prokhorov (1995) artista di San Pietroburgo residente in Borgo Stazione e studente della Scuola Mosaicisti del Friuli.

La mostra è organizzata da Associazione Constraint, parte del progetto Nuovi Binari 2022-2023 che vuole valorizzare le produzioni dei residenti di Borgo Stazione e stimolare l’aggregazione sociale della zona con particolare riferimento alla fascia d’età Under30.

Manifesto Popolare Roma/New York

Nell’esposizione Non mi lamento di niente e mi piace tutto il visitatore potrà immergersi nelle creazioni di Vsevolod Prokhorov (San Pietroburgo, 1995) che ha basato il suo progetto su alcuni concetti che collegano e fanno riflettere sulla storia del mondo russo e sulla storia occidentale.

Il nome della mostra nasce da alcune riflessioni espresse dall’artista di San Pietroburgo: «nell’era della “stagnazione sovietica” (il periodo in cui la carica di segretario generale del Comitato Centrale del Governo era occupata da Brezhnev), si può dire che la burocrazia assorbisse l’ideologia. Questo riguardava principalmente poster, slogan, conferenze sulla storia del partito, il movimento dei pionieri (l’analogo sovietico degli scout); inizialmente di natura provocatoria, progettati per mobilitare la popolazione per la riforma della società, infine acquisendo carattere rituale.

Gli artisti concettualisti di Collective Action trasferirono questi aspetti puramente formali dallo spazio dell’utilità allo spazio poetico scrivendo estratti della poesia di Monastirsky (poeta russo concettualista) su poster/slogan ed affiggendoli nei boschi. In un certo senso facendo il processo inverso dei poeti futuristi e degli artisti d’avanguardia che portarono la poesia dal campo dell’arte al campo dell’ “utilitaristico”.

L’atto poetico dell’Arte concettuale è privo di funzionalità, sia per il sistema sovietico sia per quello occidentale capitalista, mostra l’assurdità della «normalizzazione sociale» che il sistema cerca di perseguire. È più spaventoso per il sistema di un atto terroristico, perché dice con un sorriso: “il re è nudo”.

Perché, per noi, che non abbiamo mai vissuto all’interno del sistema sovietico ma viviamo all’interno di un sistema capitalista, questo processo di trasferimento dall’utilità al campo del poetico è ancora importante?»

Proprio per evidenziare questo non senso e questo parallelismo tra i sistemi passati e presenti l’artista ha voluto condensare tutta questa riflessione nel titolo: Non mi lamento di niente e mi piace tutto.

Manifesto Popolare Roma/New York

Con il sostegno di:

Con il patrocinio di:

Partner

Sondaggio consumo culturale tra studenti fvg