Tempo di lettura: 2 minuti

Non ci sono scene disturbanti, attori che ti vengono ad abbracciare fra le poltrone o che ti costringono ad interagire: nello spettacolo di Ascanio Celestini ci sono solo lui e il fisarmonicista Gianluca Casadei, sul palco per 90 minuti. Eppure la potenza delle storie raccontate è tale da farti alzare dalla sedia con un nodo difficile da sciogliere nel petto.

Gianluca Casadei e Ascanio Celestini

In Pueblo, secondo spettacolo di una trilogia iniziata qualche anno fa con Laika, Celestini racconta la vita di alcune persone che popolano il suo quartiere, il Quadraro. Lo fa dalla prospettiva di quello che lui definisce “non un guardone, un poeta”: il primo, infatti, osserva il prossimo passivamente, il secondo invece ne immagina vicissitudini e relazioni.

Le storie sono quelle di personaggi un po’ al margine della società, ma che ognuno di noi ha ben presente. Violetta, la regina del supermercato, che passa le sue giornate seduta sul suo trono dietro alla cassa per poi tornare a casa dalla madre assente. Domenica, la barbona che vive nel prefabbricato della guardia giurata, rimettendo a posto i carrelli e cibandosi di alimenti in scadenza. Said, compagno di Domenica, magazziniere africano tutti i giorni tranne la domenica, giocatore di slot machine solo al sabato sera. E infine lo zingaro di otto anni, che fuma, anche se otto anni non li ha più da un po’.

Celestini racconta abilmente le storie di questi personaggi, riuscendo allo stesso tempo a strappare risate fragorose al pubblico e a farli sentire a disagio, premendo sul bottone del senso di colpa che è insito in ognuno di noi. La cruda realtà delle vite di queste persone, l’alienazione, il disagio emergono fin da subito, ma con grazia, dalla narrazione dell’autore, in un crescendo che porterà ad una chiusura drammatica ed al contempo comica.

Pueblo
uno spettacolo di Ascanio Celestini
con
Ascanio Celestini e Gianluca Casadei
suono
Andrea Pesce
produzione
Fabbrica in co-produzione con RomaEuropa Festival 2017 e il Teatro Stabile dell’Umbria