Il pomeriggio del 28 ottobre 2017 è stato un pomeriggio movimentato per piazza San Giacomo a Udine. Dei performer hanno messo in scena per ben quattro volte uno spettacolo silenzioso, senza dare spiegazioni ai passanti, fatto di interazioni sottili e corse tra la folla, a tratti sembrava un film di spionaggio. Lo spettacolo in questione era “Veduta>Udine” di MK, una compagnia di danza e performance che ha fatto il giro del mondo, diretta da Michele Di Stefano, vincitore nel 2014 del Leone d’Argento per la danza in occasione del 9.Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia.
Ma cerchiamo di capire cos’è successo in piazza San Giacomo. Lo spettacolo faceva parte della rassegna della Residenza di Arti Performative “Dialoghi” con sede a Villa Manin. di cui la compagnia MK è stata ospite dal 24 al 29 ottobre 2017, un progetto del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e dell’ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG.
Cos’è una residenza di arti performative? Formazioni teatrali e di performer, emergenti e affermate, italiane e internazionali, vengono invitate, durante tutto l’anno e per periodi intensivi, a vivere e lavorare artisticamente in un luogo, in una residenza appunto. In questo caso Villa Manin mette a loro disposizione un sistema di spazi, sale prove e una nuova foresteria che può ospitare fino a una ventina di artisti. Per altre informazioni visitare Dialoghi / Residenze delle arti performative a Villa Manin:
I performer della 15esima residenza Discorsi erano il gruppo MK: Biagio Caravano, Roberta Mosca e Laura Scarpini.
Torniamo allo spettacolo; la performance in sé non è stata quella visibile a tutti i passanti della Piazza, ma è iniziata prima, sulle scale del bar Italian Secret. I pochi fortunati che sono riusciti a prenotare un posto per questo spettacolo sono stati dotati di cuffie e accompagnati sulla scalinata interna del bar, quella che di solito non è accessibile.
Nelle cuffie si sente un chiacchierare da bar, il tintinnare delle stoviglie e delle posate e, sullo sfondo, un dialogo tra due signore udinesi sui formaggi freschi, che potrei giurare di aver sentito iniziare poco prima in piazza.
In cima alle scale, sul pianerottolo ci aspetta nella penombra una figura maschile; ancora con le cuffie, assistiamo alla sua performance in uno spazio ristretto. Dalle cuffie i suoni cambiano, sentiamo un perquotere di tacchi di scarpe pesanti su un pavimento di legno, senza un ritmo preciso, che accompagna il performer. Il tutto è disorientante.
Poi, silenzio all’improvviso, il performer si affaccia alla balaustra e ci guarda, noi sentiamo la sua voce in testa (proviene dalle cuffie, ma sembra proprio telepatia).
La trama dello spettacolo si delinea, è una corsa, la ricerca di una donna. Il performer scende di fretta ed esce in piazza. Noi veniamo spostati nella stanza adiacente, vuota. Dalla finestra possiamo vederlo, incontra una donna, di cui ora sentiamo la voce in cuffia. In questo momento la donna è tra la folla, ma è anche dietro di noi, ci sussurra alle orecchie, facendoci notare le ben note potenzialità delle cuffie stereo (sentiamo i suoni provenire da punti diversi). L’uomo corre via, verso piazza Libertà, lo possiamo seguire con lo sguardo.
Ora inizia la parte della performance visibile dalla strada; la danzatrice si muove tra i passanti, a volte li imita, e interpreta lo spazio della piazza.
Subito dopo le maschere del teatro ci fanno girare. La performance si è spostata nella nostra stanza, una nuova performer ha già iniziato a riempire lo spazio ed interpreta la situazione interagendo con i presenti senza entrare in alcun modo in contatto con noi.
La narrazione continua nelle nostre cuffie e il centro della storia torna all’esterno dell’edificio, ci affacciamo alla piazza, le finestre vengono aperte e possiamo vedere una nuvola gialla proveniente da una finestra sull’edificio antistante al nostro. Uno verde viene acceso proprio sotto la nostra finestra e il fumo colorato entra nella stanza.
Veduta>Udine ha proiettato tutti gli spettatori in una dimensione urbana avventurosa, da film d’azione, con un’esperienza immersiva che ci ha separato per un attimo dalla realtà cittadina e ha portato un immaginario narrativo alla quotidianità; tutto ciò mediante il linguaggio della danza.
Questo è solo un esempio dei viaggi proposti da Dialoghi.
Veduta ha visitato anche altre città italiane, per saperne di più basta visitare il sito di MK.
Il prossimo appuntamento con Dialoghi:
Marta Cuscunà 1-10 dicembre 2017_seconda parte de “Il canto nero della caduta”