Se avete organizzato un viaggio a Londra da qui alla fine della settimana per andare a Winter Wonderland o in uno dei mille (costosissimi) mercatini natalizi sparsi per la città, beh, possiamo consigliarvi un’alternativa decisamente più allettante. Fino al 13 dicembre, infatti, l’unica attrazione immancabile nella capitale del Regno è la personale di Ai Weiwei che si tiene alla Royal Academy of Arts, nella affollatissima Piccadilly.
Fino al 13 dicembre, infatti, l’unica attrazione immancabile nella capitale del Regno è la personale di Ai Weiwei che si tiene alla Royal Academy of Arts, nella affollatissima Piccadilly.
La fama di Ai Weiwei lo precede, e non si sa bene se sia più noto per le sue doti da artista e da architetto o per il suo impegno politico e sociale, impegno che l’ha visto anche imprigionato per 81 giorni dal regime cinese. Senza dubbio tutte queste sue peculiarità emergono dalla retrospettiva che gli è stata dedicata a Londra, la più grande mai realizzata nella città, nonostante Ai avesse già realizzato la famosa installazione “Sunflower Seeds” alla Tate Modern cinque anni fa.
La retrospettiva si apre alla città in tutti i sensi: arrivati nel cortile pubblico della Royal Academy of Arts, infatti, si impatta subito nell’installazione Trees, composta da otto alberi, morti naturalmente nelle montagne della Cina del Sud, e finanziata tramite una campagna della RA su Kickstarter, che ha visto più di 1300 sostenitori radunare oltre 100.000 sterline.
All’interno dell’edificio la retrospettiva si snoda in 11 sale, ognuna delle quali accoglie il visitatore senza mezzi termini, lasciandolo immediatamente al cospetto dell’opera di turno. Opere che sono quasi sempre monumentali, ed in ogni caso dense di significato. Disarmante è l’installazione, nella terza galleria, riguardante il terremoto del Sichuan del 2008: alle pareti figurano i nomi dei bambini morti nelle scuole distrutte dal sisma; sul pavimento barre di acciaio da costruzione, provenienti direttamente dalle strutture collassate e recuperate illegalmente da Ai.
Non meno potente è la serie di opere della galleria successiva, che raccontano il triste epilogo della casa – studio di Ai a Shanghai, voluta dalla municipalità ma fatta poi demolire dal governo prima della sua apertura, come vendetta per le posizioni fortemente critiche nei confronti dello stesso. In un angolo trova poi spazio la famosa installazione He Xie, cascata di granchi di fiume che simboleggia la dissidenza, nella misura in cui la parola, che significa sia granchio che armonioso, viene utilizzata dagli oppositori per esemplificare il tentativo del regime di creare una società armoniosa, cioè priva di contestatori.
La mostra continua ponendo costantemente lo spettatore a confronto con temi che spaziano dalla privacy alla percezione della misura, fino ad una rappresentazione realistica della vita in cella di Ai, tramite otto modelli che rappresentano scene realmente vissute dall’artista durante la prigionia. Gli animi degli spettatori vengono alleggeriti solo arrivati alla conclusione del percorso espositivo, dove campeggia Bicycle Chandelier, installazione site – specific che Ai ha realizzato appositamente per la RA.
Bicycle Chandelier #AiWeiwei #royalacademyofarts #london #cp_londra Una foto pubblicata da @bettypav in data:
Per soddisfare la richiesta degli spettatori la Royal Academy prevede di tenere aperto per 56 ore di fila il weekend di chiusura
Insomma, se siete a Londra nei prossimi giorni questa è un’esperienza da non farsi mancare. Per soddisfare la richiesta degli spettatori la Royal Academy prevede di tenere aperto per 56 ore di fila il weekend di chiusura: fare after party ad una mostra non è mai stato così invitante.
Articolo di Elisabetta Paviotti (@BettyPav)
Ai Weiwei, a Londra fino al 13 dicembre 2015
Biglietteria Royal Academy of Arts: tickets
La prenotazione è consigliata.