Siamo in Piazza Unità a Tarvisio, dopo una breve fila, i controlli di sicurezza e il pit stop al bar inizia l’avanzata verso il palco a suon di “scusi” e facce di bronzo.
Il pubblico è composto da fan provenienti da Italia, Austria, Slovenia e pochi teenagers.
Ad un certo momento Leonardo Duranti, giovane musicista udinese, sale sul palco e chitarra alla mano presenta le sue canzoni al pubblico degli Editors. Un rock classico in chiave acustica, emotivo ed espressivo, che conquista i primi applausi del No Borders Music Festival 2017.
Subito dopo i tecnici iniziano ad intonare gli strumenti.
La temperatura è piacevole ma comunque fredda rispetto a quella a cui siamo abituati in questi giorni di agosto nel resto del mondo. Ed ecco che neanche farlo apposta gli Editors escono, e partono con il nuovo pezzo “Cold”:
It’s a lonely life, a long and lonely life
Stay with me and
Be a ghost tonight, be a ghost tonight
But don’t you be so cold
Come ad invitare il pubblico ad essere coinvolto, a scaldarsi. Già nel 2013 Tom Smith in un concerto a Milano incitò il pubblico con un ermetico ma comunque efficace “let’s warm you up”. Sembra che adesso abbiano trovato il modo di dirlo con una canzone.
Ed effettivamente il pubblico è sempre sembrato attento, coinvolto, mai deluso. Hanno sempre questo potere coinvolgente, nonostante molti pezzi affrontino tematiche non banali.
La presenza sul palco è tanta, dalla prima all’ultima canzone, con un mix di consapevolezza e timidezza.
Tom Smith ha questo modo di stare sul palco. Longilineo e magro, vestito di scuro e con i movimenti dinoccolati. Ricorda un po’ Jack Skeleton.
Russel Leetch, il bassista, ha una presenza forte e si vede che fa parte dell’ossatura originale della band.
Justin Lockey ed Elliot Williams hanno ormai sostituito bene Chris Urbanowicz aggiungendo, se vogliamo, alcune sonorità nuove.
Ma è Ed Lay, il batterista, in fondo al palco che continua a stupire. Ritmi semplici, ma con una forza emotiva e un groove che ti entra dentro e regge con forza e potenza tutti gli altri membri della band.
La scaletta integra bene i 4 nuovi brani (a presto un nuovo album?) con quelli delle ultime e le vecchie glorie.
A fine concerto l’encore è un mix tra grandi pezzi come A Ton of Love, Munich e Papillon.
Questa è stata ed è la grande forza degli editors, rispetto ad esempio ai loro colleghi americani Interpol:la grande abilità di rinnovarsi, nonostante entrambi i gruppi abbiano riportato alla ribalta il genere della New Wave e gli Interpol siano stati i primi. Gli Editors negli anni hanno saputo cambiare e voltare verso un genere che ben mixa chitarre e sonorità alla U2 con l’elettronica, basti pensare alla scelta di cambiare formazione e ampliare l’organico.
Articolo di Luca Zaniboni
Per informazioni:
Programma No Borders Music Festival 2017
I prossimi concerti:
Roy Paci & John Lui – 5 Agosto
Carmen Consoli – 6 Agosto
Vinicio Capossela – 13 Agosto
Ottetto Lussari, dir. Anna Missoni – 18 Agosto
Doro Gjat & Playa Desnuda – 26 Agosto